Biografia
Salvatore Starace vive a Vico Equense.
Attratto fin da giovane dalle arti visive, prediligendo dadaismo e futurismo, pratica la fotografia, frequentando amici artisti, pittori e scultori. Da adulto ha capito di possedere delle capacità espressive, iniziando a dipingere inserendo collages nelle sue opere.
La ricerca coloristica e segnica di Salvatore Starace si appropria, in forma bidimensionale, di un elemento architettonico del suo territorio, la ringhiera del ponte di Seiano, che cita nelle sue opere inserendolo tra ritagli colorati di giornali o collegandolo a parti di soggetti dipinti.
Mano a mano l’elemento principale, che costituiva anche una prospettiva sul mondo, si va riducendo fino alla sintesi della sola parte centrale della ringhiera, intorno alla quale si coagulano altre storie. La sintesi raggiunge il suo apice e le superfici si coprono completamente di questo elemento; la fase successiva è la velatura, quasi a coprire il segno.
L’attuale espressione pittorica nasce dall’esigenza di non rappresentare più reportages, ma risignificare i cunei, da cartacei in pittorici, ricercando equilibri formali e compositivi, mantenendo la spontaneità nell’esecuzione che nasce da un’angoscia o da una frenesia, ravvisata nelle cromìe vivaci anche in campiture scure, tali da risultare come visioni e non punti di vista. Esprimendo ciò che si coglie dalla realtà percettiva artistica.